Visualizzazione post con etichetta early retirement. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta early retirement. Mostra tutti i post

domenica 5 maggio 2019

Una strategia per la propria pensione anticipata - parte III

Ci eravamo lasciati nel post precedente  che avevamo abbozzato un primo portafoglio, selezionando tre ETF (uno sul mercato europeo, uno sul mercato USA e uno sui mercati emergenti). Durante questo tempo ho abbozzato varie simulazioni su di un foglio Google che saranno pienamente spiegate tra poco, per adesso svelo il risultato a cui sono arrivato.

Per accumulare il capitale che ci siamo prefissato (450000) in 20 anni investendo con il portafoglio da me sopra esposto, bisogna investire nel corso del tempo un capitale di circa 13000 Euro l'anno (1000 euro circa al mese). Risultato un po' deludente, penseranno in molti, visto che significa mettere da parte uno stipendio medio-basso italiano, ma questa é la conclusione a cui sono giunto e che l'attuale stato della mia cultura finanziaria mi ha portato a trovare.

Come sono stati fatti i calcoli? Ho usato un foglio Google ed ho provato a simulare il rendimento del portafoglio in 5 possibili intervalli temporali: 1999 - 2019, 2004 - 2024, 2009 - 2029, 2014 - 2034, 2019 - 2039. Per gli ETF scelti, i dati storici che sono riuscito a trovare vanno indietro fino al 2010/2011 circa. I prezzi precedenti a questo periodo sono stati calcolati a partire dai dati storici sugli indici che ho trovato. Analizziamo un po' quello che é successo nei mercati negli ultimi 20 anni, giusto per dare un'idea al lettore di quali fasi di mercato si siano succedute. Riporto qua sotto il grafico dello S&P 500 negli ultimi 20 anni:



Come si vede il periodo 1999-2001 il trend é stato negativo, per poi avere un'ascesa dal 2003 al 2007. Il 2007 é stato l'anno di una delle maggiori crisi finanziare della storia, che si é riflettuto in una vistosa correzione fino al 2009, a cui é seguito uno dei più spettacolari rialzi degli indici borsistici che sembra durare fino ad oggi. Quindi la simulazione 1999 - 2019 si é beccata i dati storici di due fasi storiche di mercati in ribasso, quella 2004 - 2004 una sola. La simulazione 2009 - 2029 sembra essere la più fortunata in quanto coincide con l'inizio del ciclo rialzista.

Le quotazioni future (fino al 2039) sono state calcolate a partire dal rendimento storico medio di ogni indice e la sua deviazione standard. Ho provato una brutale simulazione Montecarlo che alla fine riduceva i risultati alla lunga a quelli della media standard. Il portafoglio 2014-2034 ha una strategia leggermente diversa, ho quindi simulato 2-3 anni di bear market prendendo i valori minori tra un campione di possibili ritorni dell'indice tra quelli prodotti da una simulazione Montecarlo.

Una nota finale sui costi calcolati. Come detto i tre maggiori costi che un ipotetico correntista in Italia affronterebbe nell'implementare un simile piano sono:

- costi di acquisto / vendita e bolli: sono stati considerati simulando che si compra un ETF in meno ogni anno (la media di un acquisto/vendita é di circa 20 euro per una banca online italiana)
- tassazione: la tassazione sul capital gain al momento é del 26% circa ( era più bassa fino a 5 anni fa). È inclusa nei miei conti, considerando il prezzo medio di carico applicato al momento della vendita.

venerdì 5 aprile 2019

Una strategia per la propria pensione anticipata - intro

Fino ad adesso ho essenzialmente trattato di argomenti di finanza generale, obbligazioni, azioni, ETF. Ho provato a fornirvi tutta una serie di elementi teorici e a farvi conoscere gli strumenti principali che serviranno a implementare il nostro agognato scopo. Vi avevo anticipato un primo abbozzo di cosa si tratta in uno dei primi post del blog ( qui ). Ricapitolando, una persona che inizia a lavorare dovrebbe essere in grado di risparmiare un po' di soldi che nel corso degli anni investe sperando di riuscire a maturare un capitale tale da garantirgli una rendita nel corso degli anni.

Cosa voglio provare a fare é simulare un simile piano con strumenti e casi reali, per riuscire a capire (e nel caso dimostrare) se un early retirement é possibile e realizzabile.
Una prima ipotesi é quella che il nostro ipotetico early retirer sia una persona che vive e lavora in Italia e che parta da capitale 0. Ritengo importante puntualizzarlo, in quanto tutti i blog/risorse che trovate in rete si riferiscono a un caso medio di uno statunitense, e quindi si riferiscono al caso USA, dove esiste tutta una serie di regolamentazioni (tassazione, fondi pensione) di cui un italiano non potrà mai godere e usufruire.
Quanto capitale bisogna accumulare? Come forse avrete capito, questa é una domanda molto personale e dipende dallo stile di vita. Nel nostro post iniziale avevo posto come obiettivo di vivere con 1000 Euro al mese, ma forse é un po' poco quindi proveremo a raggiungere una rendita di 1500 Euro al mese, anche per, un certo senso, avere una sorta di cuscinetto in casi di emergenza.
La simulazione che cercherò di fare é la seguente: quanto risparmio annuale e per quanti anni una persona deve riuscire a mettere da parte per raggiungere l'agognato montante di 450000 Euro ( ve la ricordate la famosa regola del 4% )? Ma come calcolare il tutto? Semplicemente calcolando il risultato di investimenti reali nel corso degli anni. Ma a questo punto vi starete chiedendo: si ma quale é questa benedetta strategia? Qui si apre un discorso lungo, ma come avete capito dai precedenti post per me la cosa migliore da fare sarebbe accumulare nel tempo ETF, sbilanciandosi sull'azionario. Nel caso il perché di questa scelta non sia chiara, consideriamo che una persona ha tre principali classi di investimento disponibili: immobiliare, obbligazionario e azionario. Mai stato un grande fan dell'immobiliare e vari studi hanno dimostrato che alla lunga non rende più di tanto rispetto alle altre classi. Ma se siete ancora degli irriducibili considerate questo: se partite da un capitale 0, prima di poter investire in immobili dovrete accumulare un certo capitale iniziale, quindi mettere qualche soldo da parte, che magari a questo punto vorrete far fruttare. E si ritorna quindi alla scelta tra azionario e obbligazionario. Il secondo da rendimenti certi, ma il primo storicamente, anche se maggiormente rischioso, ha un ritorno maggiore (un interessante esercizio però potrebbe essere di simulare anche un piano obbligazionario e confrontarlo con uno puramente azionario, chissà...).
Come ampiamente discusso, per me il miglior modo di investire nell'azionario é di puntare sugli ETF. Se siete particolarmente bravi potete provare con le singole azioni, ma nella maggior parte dei casi non vi crediate di riuscire ad ottenere grandi risultati. Inoltre se non siete proprio degli esperti é abbastanza certo che vi farete del male...
Ma in concreto, come si investe in ETF? Quali scegliere e con quale strategia? Cercheremo di rispondere a queste domande nei prossimi post, alla prossima.


giovedì 25 ottobre 2018

Recensioni: smetteredilavorare.it

Nella blogosfera italiana smetteredilavorare é un po' il sito leader tra quelli che parlano di early retirement, downshifting e vivere di rendita, e se siete capitati qui, nella maggior parte dei casi dovreste conoscerlo già.
Il sito é stato creato ed é scritto da tal Francesco Narmenni, anche lui, a quanto pare, un ex programmatore informatico che ha deciso di smetterla con il suo lavoro e ritirarsi per dedicarsi ad una vita più tranquilla, lontana dallo stress di ogni giorno, in un certo senso un percorso parallelo a quello di Mr. Money Mustache (é impressionante che molti programmatori/informatici fanno queste scelte, non trovate?).  Esiste da un bel po' di tempo, credo il 2010-2011, e l'autore da esso ha scritto anche dei libri (che non ho letto e di cui non parlerò). Credo anche che si sostenga molto con le entrate, la pubblicità, del sito.

Questo suo post ricapitola a grandi linee la sua storia e la sua strategia. Come si può capire, a grandi linee, essa si basa sul risparmio più estremo (afferma di campare essenzialmente con circa 500 euro al mese, come si evince dalle faq) che un po' si riconduce al dovere scegliere uno stile di vita. In questo caso si porta un po' all'estremo il concetto di downshifting, con alcuni concetti di cui tratterò anche io nei prossimi post. 

Una critica che mi sento di muovergli, é che per quanto riguarda la parte propriamente, come dire,
"finanziaria" smetteredilavorare.it é forse un po' troppo conservativo, la strategia consigliata é essenzialmente un misto tra obbligazioni e investimento immobiliare, che porta a rendimenti sicuri ma molto più bassi nel tempo. L'impostazione é, come capirete molto italiana ed europea, lontana anni luce da quella americana che é sintetizzata dalla posizioni di Mr. Money Mustache, che si getta a capofitto invece sull'azionario, ETF e asset più rischiosi.

Ma come detto, per quanto riguarda il risparmiare e il downshifting, il sito é una miniera di informazioni preziose ed inesauribili e da molte idee su una possibile vita in caso uno decida di ritirarsi.
Molti articoli sono dedicati al trasferirsi in posti dove si vive bene e spende poco. Ad esempio questo per me é un degli articoli migliori per quanto riguarda il trasferirsi in questo tipo di posti, trattando del caso dell'Italia, che spesso viene un po' sottovalutata. In generale esiste tutto un filone di post dedicato ai Paesi esteri (qui l'archivio generale), in cui si vivisezionano i pregi e i difetti, in maniera sintetica ed efficace.
La sezione sui consigli per i risparmi andrebbe anche seguita molto attentamente, per avere spunti su come accumulare una rendita nel tempo e anche come preservarla.

In conclusione, smetteredilavorare é una risorsa molto valida e che fornisce spunti e consigli utilissimi per il caso del downshifting, e merita di essere seguito con attenzione.


mercoledì 12 settembre 2018

Come pianificare la propria pensione anticipata

In uno dei primi post abbiamo pianificato una prima strategia per il nostro early retirement. Riassumo qui, dobbiamo capire quale é il nostro stile di vita e accumulare un capitale necessario per sostenerlo. Per determinare il capitale utilizzeremo la regola del 4%.
In questo post vi proporró un semplice esercizio per iniziare a farvi riflettere su come pianificare il tutto, tutto quello che vi servirá sará semplicemente Excel (anche un foglio Google online andrá piú che bene).

La mia prima ipotesi é che partiate non avendo alcun capitale iniziale, ma un semplice lavoro che vi permette, si spera, di mettere da parte qualcosa ogni anno. Lo so che nell'attuale situazione lavorativa economica italiana é difficile (io infatti ho risolto andando a lavorare all'estero), ma purtroppo da qui non se ne scappa: per poter sperare in una vita di rendita dovete avere o dei soldi da parte, o accumularli.
Allora prendete un foglio di calcolo, create una colonna per gli anni, un'altra con il capitale totale. Supponiamo che riusciamo a risparmiare all'incirca tot euro l'anno. Questo capitale lo investiamo costantemente e ad ogni anno ci aggiungiamo quanto riusciamo a risparmiare (sempre la stessa cifra). A che tasso renderá il capitale? Questo punto é cruciale, e sará vivisezionato in futuri post. Per adesso vi posso dire che vari studi storici hanno appurato che il tasso medio di rendimento del mercato azionario é di circa del 10%. La soluzione piú semplice é quella di investire sull'indice del mercato, e piú specificamente con gli ETF. A titolo di esempio, supponiamo che ci accontentiamo di vivere di 1000 euro al mese, giochicchiando con un semplice foglio di calcolo, viene fuori che basterebbe riuscire a risparmiare all'incirca 6000 euro l'anno, stante il fatto che riusciamo a farli fruttare il 10%. Sorprendente, no? O forse é solo la magia dell'interesse composto...

Impostare un foglio di calcolo cosí  é relativamente semplice, in ogni cella per calcolare il capitale accumulato ogni anno basta inserire una formula che somma il valore della cella sopra, moltiplicato per il tasso di rendimento annuo sommato ovviamente alla somma che si riesce a risparmiare annualmente.
Per aiutarvi, imposta anche una colonna risparmio annuo e rendimento annuo, referenziatela nella colonna di calcolo del capitale come una costante in Excel. Se puó esservi di aiuto, nel foglio che vedete in questo post, la colonna B2 é semplicemente uguale a C2 (quindi =$C$2), dopodiché per impostare le restanti colonne vi basta inserire una formula tipo =B2*$D$2+B2 nella colonna C3, facendo copia e incolla nelle restanti celle della colonna avrete il resto. Se impostate il foglio in questa maniera, potete giocare anche con i valori, variando i valori di risparmio annuo e rendimento annuo potete avere una idea di quanto tempo ci vuole ad accumulare quello che serve.

Cosa ci dice questo esempio? L'esempio ci fa capire l'importanza di avere un piano di risparmio costante nel tempo e del sapere investire adeguatamente. Prima si parte, meglio é, é inutile illudervi. L'esempio del capitale da raggiungere, 300000 euro circa, é secondo me il limite minimo da raggiungere per sperare di poter vivere di rendita, ma sarete al limite dell'indigenza. Un'idea per rendersene conto, é una pagina dal sito dell'ISTAT che calcola la soglia di povertá assoluta in Italia (disponibile qui). Come detto, giocando con questi valori si puó avere un'idea di quanto puó servire. Sinceramente consiglierei piú di provare a risparmiare sui 10000 euro l'anno. L'esempio proposto qui dei 6000 é piú un limite minimo teorico. Ottenere un 10% di rendimento annuo puó anche essere considerato ottimistico, quindi sará necessario sbilanciarsi molto sull'azionario.






martedì 28 agosto 2018

Recensioni: Mr. Money Mustache

Mr. Money Mustache é un blog che nel tempo é diventato una community e una sorta di punto di riferimento per i cosiddetti early retirers, cioé coloro che hanno il sogno di ritirarsi dal lavoro prima. Ha iniziato a scrivere il suo blog nel 2011 (un bel po' di tempo fa per gli standard di internet), spiegando ai piú come raggiungere l'indipendenza finanziaria ed é un po' considerato un'autoritá nel settore.

Mr. Money Mustache al secolo si chiama Peter Adeney (la foto in questo post é la sua) ed é un ingegnoso canadese che é riuscito a smettere di lavorare e campare di rendita all'etá di 30 anni (al momento della scrittura di questo post dovrebbe avere all'incirca 43-44 anni), con la moglie e avendo anche un figlio. Come ha fatto? Come ha spiegato in vari post (qui una sorta di introduzione direttamente dal suo sito) e interviste, lui e sua moglie hanno lavorato come programmatori/ingegneri negli USA ma, avendo capito le virtú del risparmio, hanno messo da parte e investito i loro guadagni. Attualmente vivono in Colorado.

Da un punto di vista prettamente finanziario, é un fermo sostenitore della regola del 4%, nei fatti si é ritirato avendo a disposizione all'incirca 600000 dollari e una casa di proprietá. Da allora sostiene di vivere e mantenere la famiglia con all'incirca 25000 dollari l'anno, conducendo una vita moto parsimoniosa ma secondo lui soddisfacente. Questo é un aspetto molto importante del suo blog, nei fatti molti post sono una critica al consumismo imperante e un'esaltazione della vita frugale. L'autore
del blog sostiene che molte spese non sono necessarie e da molti consigli su come risparmiare, un po' in tutti i settori. Il blog quindi alla fine e soprattutto parla di downshifting.
Sono un lettore di questo blog, ed in un certo senso mi é stato di ispirazione, fornendomi vari spunti e un abbozzo di strategia. Consiglio di leggerlo, si puó partire da questo post, che riassume i punti salienti e da link agli articoli piú importanti. Ma applicato al caso italiano bisogna fare molte precisazioni. Mr. Money Mustache infatti opera negli USA, dove vigere un sistema finanziario ed usanze totalmente diverse dal nostre. Concetti come i conti 401K (da quel che ho capito, dei conti pensione che ogni lavoratore puó crearsi con forti agevolazioni fiscali) e simili, citati spesso, in Europa e in Italia in generale non hanno senso e non sono applicabili.
La strategia di investimento, essenzialmente investire tutti i propri risparmi in ETF a basso costo, non sono possibili, visto che molti degli strumenti finanziari da lui utilizzati (i fondi Vanguard, essenzialmente) non mi risultano disponibili ad un investitore italiano, ma ne parleremo in futuro.
In generale é un'interessante fonte di informazioni e spunti sulla vita reale negli USA, su quali sono le manie e fissazioni degli americani e di come vengono affrontate quotidianamente, ma questo esula un po' dagli argomenti trattati in questa sede.
Nel tempo il blog é stato anche affiancato da un forum, anche esso in inglese, che é diventata una vera e propria community, concentrata maggiormente negli USA. Vari argomenti sono trattati e dibattuti, ma come giá discusso, pertinenti e validi per gli USA.



sabato 18 agosto 2018

La regola del 4% - Critiche

Continuiamo la nostra trattazione della regola del 4% vedendo quali sono le principali critiche mosse verso di essa.

Come giá spiegato, la regola prevede che il capitale sia investito al 50% in azioni, ma un portafoglio cosí composto viene comunemente considerato ad alto rischio. Per diminuirlo, sarebbe necessario un bilanciamento su investimenti piú sicuri, tipo l'obbligazionario, ma questo comporterebbe un abbassamento dei rendimenti e quindi una minore durata del capitale. Si consideri anche che la regola era stata ideata a metá anni 90, quando i tassi e i rendimenti obbligazionari erano piú alti di adesso. Ci si avvicina a un rialzo dei tassi, che dovrebbe essere in due tre anni,  ma con i rendimenti attuali sará molto difficile sostenere la pensione che si é prefissati, o comunque sará necessario piú capitale.

Si pone anche il problema di capire quando si puó essere certi di potere iniziare a vivere di rendita. L'aspettativa di vita in Italia é all'incirca di 83 anni (secondo le ultime stime che ho trovato in rete). Quindi, per essere sicuri di non trovarci senza capitale alla fine, dovremmo pensare di ritirarci a 53 anni circa. Il Trinity Studio, giunge alla conclusione che il capitale dopo 30 anni sopravvive, quindi potremmo pensare che potrebbe bastarci per un periodo piú lungo di tempo e quindi diminuire di altri 5 anni e forse piú la nostra etá di prepensione, ma di piú inizia a essere troppo rischioso. Idealmente mi sentirei di dire che la regola del 4% permette di ritirarsi a un'etá minima di 45-50 anni, prima si rischia seriamente di ritrovarsi alla fine con un pugno di mosche in mano. Non consiglierei, soprattutto per capitali non particolarmente importanti, di pensionarsi piu presto.

La regola é stata criticata nel tempo (si veda questo studio, ad esempio) anche per i cosiddetti overspending surplus, cioé a dire che in realtá capitali investiti come consigliato nei vari studi genererebbero piú di quello che é necessario e quindi paradossalmente alla fine si finirebbe per non godere del tutto della rendita derivante dal proprio capitale. Questo in un certo senso puó essere considerato in veritá una prova della validitá della regola. Molti contestano il fatto che per questo motivo una persona non potrá godere di tutto il capitale che ha faticosamente accumulato, ma d"altro canto é importante tenere conto di imprevisti o spese non preventivate che potrebbero portare a dover attingere al capitale risparmiato, e cosí abbassarlo. Inoltre, collegandoci al punto precedente, si potrebbe provare a usare questo argomento per obiettare che ci si potrebbe permettere di ritirarsi prima dei 45-50 anni che avevamo preventivato come etá possibile, ma qui come giá detto,  si inizierebbe seriamente a scherzare con il fuoco...




  

mercoledì 8 agosto 2018

La regola del 4%: ulteriori approfondimenti.

In un post precedente abbiamo introdotto la regola del 4%, che é un po' la base di partenza per determinare quanto serve realmente per vivere di rendita.
É importante capire come gli autori sono arrivati alla loro conclusione. Gli autori essenzialmente hanno raccolto e studiato i rendimenti storici di vari portafogli di investimento tra il 1926 e il 1995 negli USA e da li sono riusciti a trovare il famoso 4% che permette ad un capitale di sopravvivere per almeno 30 anni senza esaurirsi. La seguente tabella elenca le percentuali di successo dei portafogli testati a seconda della loro composizione, nello studio originale (qui il link) equivale alla tabella 3. Da notare (ne parleremo sotto) che i capitali prelevati annualmente sono rivalutati con l'inflazione.

Trinity Studio portfolio success rate (inflation adjusted)


Il risultato finale del 4% si riferisce quindi al caso di un capitale investito almeno al 50% in azioni e il restante in obbligazioni.
Ma cosa significa che il capitale della rendita é investito? Beh, se torniamo al nostro esempio di un signore che si accontenta di vivere con 1000 euro al mese e ha messo da parte 300000 euro, il primo anno egli preleverá solo 12000 euro, che gli serviranno nel primo anno in cui si autopensiona. E i soldi rimanenti del capitale (288000 euro, per la cronaca)? Affinché la strategia funzioni é essenziale che continuino ad essere investiti in maniera da generare altri soldi (se ci avete fatto casa, ritirando il 4% ogni anno da un capitale non investito, esso si esaurirebbe in 25 anni invece dei 30 citati dallo studio...).

Altra questione importante é quella dell'inflazione. Nello studio se ne tiene conto, e la rendita annuale viene aggiornata con un tasso del 2% annuo (il tasso di inflazione target della Federal Reserve USA).
Possiamo quindi alla base di questi fatti essere sicuri che lo studio puó essere applicato al caso italiano? Mi sento di dire di si, considerando il fatto che siamo ancora nell'Unione Europea e nell'Euro. Qui bisognerebbe fare considerazioni piú di carattere politico, ma per come é strutturata l"Unione Europea e le politiche della Banca Centrale Europea, il tasso di inflazione dovrebbe tenersi sul 2% a lungo e consistentemente.

Nei portafogli studiati il tasso medio di rendita reale é risultato essere pari al 7% annuo. Quindi un'altra possibile obiezione é quella che i rendimenti passati non sono garanzia di rendimenti futuri. La serie di dati analizzati é abbastanza lunga e consistente (va dal 1926 al 1995 ed ha superato pure eventi traumatici come la Seconda Guerra Mondiale...) da poterla considerare affidabile.
I rendimenti ipotizzati sembrano anche replicati dai mercati europei.

In definitiva quindi mi sento di dire che la regola del 4% puó essere valida anche per il caso dell'Italia e dell'Europa in generale.

lunedì 30 luglio 2018

L'importanza della cultura finanziaria e del risparmio

Se avete letto i post di questo blog, vi sarete accorti che parlo spesso di concetti quali capitale accumulato ed investimenti. Se veramente volete seguire il sogno di andare in pensione prima e vivere di rendita, come avrete capito, avrete bisogno di avere un capitale da parte e di fare in modo di farlo fruttare, quindi in definitiva saperlo investire.
Questo blog non si pone di trattare di finanza e investimenti, ma gli argomenti sono strettamente legati e giocoforza sconfineró in essi. In futuro credo quindi che tratteró il tema degli investimenti in generale, provando a spiegare le generali classi di investimento e scrivendo articoli sul loro andamento generale.
Al giorno di oggi avere una buona e sana cultura finanziaria dovrebbe essere indispensabile per tutti, l'argomento per me dovrebbe essere materia di studio obbligatoria nelle scuole. Ma mi accorgo che molta gente, semplicemente, non ne sa molto e sembra non curarsene. Farsi una cultura finanziaria al giorno d'oggi non é particolarmente complicato, la rete é piena di risorse e molti libri sono stati scritti al riguardo: basta quindi giusto la buona volontá, avere rudimenti di matematica e sale in zucca.
Non fate affidamento a soggetti terzi (tipo banche e consulenti finanziari): in genere in questi settori i conflitti di interesse sono alti e i costi anche, che vi ritroverete con amare sorprese.
L'unica eccezione che mi viene in mente, é quella in cui siate fortunati da avere a disposizione capitali ingenti, che potete convertire in rendite o affidare a consulenti indipendenti, ma anche li dovete stare attenti a vigilare attentamente.
Altro tema spesso sottaciuto é quello del risparmio. Molti non risparmiano affatto e campano alla giornata, mentre dovrebbero pensare a mettere qualcosa da parte, se no vogliono trovarsi con brutte sorprese in caso di imprevisti. So che risparmiare é difficile, soprattutto se si vive in Italia con il mercato del lavoro che vi é al momento, ma spero che almeno vi poniate il problema di mettere da parte qualcosa.

martedì 24 luglio 2018

La regola del 4%, detta anche Trinity Studio

Supponiamo di voler provare a vivere solo con i propri risparmi (senza avere un lavoro o altre forme di reddito), di quanto capitale  una persona avrebbe bisogno in totale per sostenere lo stile di vita che si é pianificato di avere?
Esistono varie teorie al riguardo, ma la piú comunemente accettata e seguita é la regola del 4% (four percent rule). La regola é anche chiamata Trinity Studio, in riferimento alla ricerca in cui é stata presentata per la prima volta, opera di tre professori di finanza della Trinity University, un college americano situato in  Texas (qui il link allo studio originale).

Il titolo originale dello studio é: "Retirement savings, choosing a withdrawal rate that is sustainable" (risparmi per la pensione, determinare un tasso di prelievo sostenibile). Nello studio gli autori semplicemente si chiedono quanto si puó prelevare da un dato capitale (investito in attivitá finanziarie) in maniera tale che non si esaurisca prima di 30 anni. Il risultato a cui arrivano é che la percentuale di capitale che si puó prelevare (ottenuta confrontando i rendimenti storici di vari portafogli di investimento) é il 4% all'anno.


Come applicare questo risultato al nostro caso? Lo studio ci aiuta a determinare quanto capitale serve per essere indipendenti finanziariamente.
Torniamo agli esempi di stili di vita che abbiamo fatto nel post precedente.
Nel primo abbiamo ipotizzato che servirebbero 3000 euro al mese ad una famiglia che vive a Milano (in affitto, con un figlio), quindi annualmente 36000. Applicando la regola, viene fuori che una famiglia simile potrebbe vivere di rendita avendo a disposizione 900000 euro.
Alla persona del secondo caso (single, vive in provincia e con casa di proprietá), invece, basterebbero 1000 euro al mese, 12000 l'anno, quindi dovrebbe avere a disposizione un totale di 300000 euro.
Calcolare il capitale totale a partire dal reddito annuo é abbastanza semplice. Il problema (determinare il capitale la cui percentuale del 4% é pari a una determinata somma) puó essere modellato con una semplice proporzione, da cui possiamo ottenere una semplice formula: moltiplicare il capitale annuo per cento e dividerlo per 4. Oppure, moltiplicate il vostro fabbisogno annuale per 25: molti esperti dicono che per raggiungere l'indipendenza finanziaria bisogna mettere da parte un capitale necessario a sostenere 25 anni di spese, questa é semplicemente un'altra formulazione della regola del 4%.
La regola del 4%, come detto, é comunemente accettata nell'ambiente della pianificazione finanziaria per determinare quanto bisogna accumulare per potere avere una pensione dal proprio capitale. É stata peró oggetto di critiche e si presta a molte osservazione e precisazioni, vi ritorneremo in alcuni prossimi post.


venerdì 20 luglio 2018

I due pilastri dell'indipendenza finanziaria

Iniziamo a delineare una strategia per raggiungere la tanto agognata indipendenza finanziaria.
Dopo tante riflessioni e studi sono giunto alla conclusione che il problema si puó suddividere in due parti fondamentali:

- capire e pianificare lo stile di vita che uno si aspetta e vuole godersi
- accumulare e manutenere un capitale tale da poterlo garantire

Una volta stabilito che tipo di stile di vita che si vuole avere, si potrá iniziare a capire quanti soldi servono per sostenerlo. Tante variabili possono influenzare il proprio stile di vita, dal luogo in cui si decide di vivere (e se si ha ivi una casa o no), agli hobby che uno vuole avere, anche e soprattutto il tipo di famiglia che si ha.
Ad esempio se si vuole vivere a Milano con moglie e figlio, uscendo spesso la sera (cinema, uscite con gli amici, etc.), stando peró in affitto, a spanne potrei dire che un 2500/3000 euro al mese é il minimo necessario che serve.
Ma se si vive da single in un piccolo paese di provincia nell'entroterra della Marche in una casa propria, e ci si accontenta della vita del pensionato (non uscire la sera, pochi hobby e avere come svago principale andare al bar la mattina per leggere la Gazzetta dello Sport), 1000 euro al mese
potrebbero anche bastare, visto che in genere vi é un costo della vita piú basso e meno spese.
Una volta che si ha un'idea di massima di che cifra mensile vi servirá, potrete anche capire la cifra complessiva da risparmiare ed accumulare per sostenere lo stile di vita desiderato.
Raggiungere l'indipendenza finanziaria viene spesso associato al downshifting, e cioé il ridurre il proprio tenore arbitrariamente in maniera tale da non poter lavorare. Non necessariamente peró lo smettere di lavorare, se si é accumulati il capitale necessario, significa il dovere fare rinunce. Ma ovviamente saranno necessari piú soldi e a essere onesti, dalle mie riflessioni questo sará appannaggio di pochi, visto che sará necessario capitali importanti a disposizione per permettersi certi lussi.

In questo blog ho intenzione di parlare maggiormente degli aspetti finanziari riguardanti l'early retirement, quindi essenzialmente il secondo pilastro, ma proveró anche a scrivere di questioni legate a quale stile di vita avere e tenere una volta che ci si autopensiona (in fondo questo post ha parlato maggiormente di questo...)


domenica 15 luglio 2018

Voglio essere un rentier - Intro

Avete mai pensato a quando andrete in pensione? Dove sarete, quanto guadagnerete, cosa farete? Ma soprattutto, siete sicuri di arrivarci in pensione?

Il blog che sto aprendo con questo primo post vuole trattare di un tema specifico, quello che gli americani chiamano early retirement e altri a volte downshifting. Essenzialmente si tratta del poter smettere di lavorare prima di andare in pensione, avendo una rendita che permetta di non dover aver bisogno di uno stipendio fisso dal proprio datore di lavoro.

Perché ritirarsi prima? Ci possono essere varie motivazioni, ovviamente, ma personalmente per me cosa ha portato a perseguire questa scelta sono varie.
Nel corrente clima lavorativo, arrivato a una certa etá si puó avere serie difficolta a trovare un altro lavoro. A meno che non si diventi manager (ma questo é appannaggio di non molti), dai 50 (per non dire 40) sei considerato vecchio e inutile, ed é difficile trovare lavoro. Urge quindi un piano alternativo nel caso si rimanga a piedi in quell'etá.
Il sistema pensionistico italiano, ma europeo in generale é diventato molto meno generoso, quindi onde evitare spiacevoli sorprese é meglio prepararsi prima per avere una vecchiaia serena.
Alla lunga, come diceva Cesare Pavese, lavorare stanca.

Il blog esplorerá tutto ció che si puó fare da un punto di vista finanziario per prepararsi a questa evenienza. Nella rete esistono giá molte risorse al riguardo, ma sono essenzialmente in inglese (man mano metteró i link, forse faró anche qualche recensione). Proveró a creare un punto di riferimento per tutti coloro che hanno questo folle sogno (lo so, ce ne sono molti).

Riguardo me, preferisco al momento non svelare chi sono e rimanere nell'anonimato, ma diciamo che sono un ingegnere di mezz'etá, che al momento vivo all'estero (dove lo suggerisce il mio nick), e che sto seguendo questo sogno con alterne fortune da circa una decina di anni.

Spero questi argomenti vi interessino, ci si legge sempre su questi lidi.