giovedì 6 dicembre 2018

Azioni, maledette azioni parte III (il problema dello stock picking)

Finora abbiamo introdotto le azioni in generale, spiegando cosa é alla base del loro valore (analisi fondamentale) e cosa ne può giustificarne un aumento delle quotazioni ( e di converso un loro calo).
Si tratta essenzialmente di individuare quelle società che avranno una crescita sostenuta, idealmente una startup di belle speranze che diventi un colosso mondiale, nel caso in cui si voglia sperare in ritorni stratosferici. O, detta in altra maniera, di scegliere il cavallo vincente, essere bravi nel cosiddetto stock picking (scegliere le azioni). Me é davvero possibile?

Si, teoricamente é possibile, bisognerebbe studiare attentamente di ogni azienda il mercato in cui operano, i loro bilanci, le loro strategie e prospettive di crescita. Ma al giorno d'oggi trovo tutto ciò é tremendamente complicato.
Paradossalmente per via del fatto che oramai gli attori che operano (banche, investitori, fondi) sono oramai talmente tanti e, come dire, "sgamati" che la nuova next big thing sarà già stata scovata e correttamente prezzata. Paradossalmente é come se quanto professa l'analisi tecnica sia vero e valido.
E anche gli esperti, non vi crediate, sbagliano. Anni e anni di studi che ne hanno analizzato i rendimenti hanno dimostrato che quelli da loro ottenuti sono totalmente casuali e difficilmente battono il mercato ( approfondirò e scriverò di questo nei prossimi post, perché é un punto cruciale).
Per individuare le azioni buone, ci vuole fiuto, e conoscere bene il settore in cui operano, ma molto
bene.  Un esempio di questo é il settore farmaceutico, il mitico biotech, uno di quelli che in genere riescono a garantire ritorni maggiori rispetto ad altri. Sapete quale ne é il segreto e come funziona?
Il tutto in pratica si basa sul fatto che molti ricercatori scoprono e sintetizzano nuove molecole che in teoria potrebbero essere la cura a varie malattie. Molti fondano aziende e raccolgono capitali, come una startup qualsiasi, nella speranza che dalle loro ricerche esca fuori un farmaco che passi i trial clinici e diventi un prodotto di successo. Questo fa si che queste aziende, diventino prede delle grosse multinazionali, in disperata ricerca di best-seller di successo, e disposte ad acquisire a peso d'oro. In pratica, per trovare i cavalli vincenti in questo settore, bisogna essere del campo, se non alla frontiera della ricerca chimica/farmacologica, in maniera di riuscire a capire quali aziende posso farcela per davvero.

Un altro argomento da considerare é anche quello del rischio associato a puntare tutto su una singola azienda. Nell'azionario gli alti e bassi sono più ampi rispetto all'obbligazionario, e puntare tutte le fiche su di un numero porta a volte ad amare sorprese. Per questo tutti gli esperti consigliano di diversificare su differenti titoli, e questo complica ancora la questione (il trovare più titoli complica ancora il già arduo compito dello stock picking).

Esiste una maniera per uscire da questi inconvenienti? Per farla breve, si, ed é investire nei fondi azionari e/o negli indici, ma questo é un argomento da sviscerare in prossimi post.