lunedì 30 luglio 2018

L'importanza della cultura finanziaria e del risparmio

Se avete letto i post di questo blog, vi sarete accorti che parlo spesso di concetti quali capitale accumulato ed investimenti. Se veramente volete seguire il sogno di andare in pensione prima e vivere di rendita, come avrete capito, avrete bisogno di avere un capitale da parte e di fare in modo di farlo fruttare, quindi in definitiva saperlo investire.
Questo blog non si pone di trattare di finanza e investimenti, ma gli argomenti sono strettamente legati e giocoforza sconfineró in essi. In futuro credo quindi che tratteró il tema degli investimenti in generale, provando a spiegare le generali classi di investimento e scrivendo articoli sul loro andamento generale.
Al giorno di oggi avere una buona e sana cultura finanziaria dovrebbe essere indispensabile per tutti, l'argomento per me dovrebbe essere materia di studio obbligatoria nelle scuole. Ma mi accorgo che molta gente, semplicemente, non ne sa molto e sembra non curarsene. Farsi una cultura finanziaria al giorno d'oggi non é particolarmente complicato, la rete é piena di risorse e molti libri sono stati scritti al riguardo: basta quindi giusto la buona volontá, avere rudimenti di matematica e sale in zucca.
Non fate affidamento a soggetti terzi (tipo banche e consulenti finanziari): in genere in questi settori i conflitti di interesse sono alti e i costi anche, che vi ritroverete con amare sorprese.
L'unica eccezione che mi viene in mente, é quella in cui siate fortunati da avere a disposizione capitali ingenti, che potete convertire in rendite o affidare a consulenti indipendenti, ma anche li dovete stare attenti a vigilare attentamente.
Altro tema spesso sottaciuto é quello del risparmio. Molti non risparmiano affatto e campano alla giornata, mentre dovrebbero pensare a mettere qualcosa da parte, se no vogliono trovarsi con brutte sorprese in caso di imprevisti. So che risparmiare é difficile, soprattutto se si vive in Italia con il mercato del lavoro che vi é al momento, ma spero che almeno vi poniate il problema di mettere da parte qualcosa.

martedì 24 luglio 2018

La regola del 4%, detta anche Trinity Studio

Supponiamo di voler provare a vivere solo con i propri risparmi (senza avere un lavoro o altre forme di reddito), di quanto capitale  una persona avrebbe bisogno in totale per sostenere lo stile di vita che si é pianificato di avere?
Esistono varie teorie al riguardo, ma la piú comunemente accettata e seguita é la regola del 4% (four percent rule). La regola é anche chiamata Trinity Studio, in riferimento alla ricerca in cui é stata presentata per la prima volta, opera di tre professori di finanza della Trinity University, un college americano situato in  Texas (qui il link allo studio originale).

Il titolo originale dello studio é: "Retirement savings, choosing a withdrawal rate that is sustainable" (risparmi per la pensione, determinare un tasso di prelievo sostenibile). Nello studio gli autori semplicemente si chiedono quanto si puó prelevare da un dato capitale (investito in attivitá finanziarie) in maniera tale che non si esaurisca prima di 30 anni. Il risultato a cui arrivano é che la percentuale di capitale che si puó prelevare (ottenuta confrontando i rendimenti storici di vari portafogli di investimento) é il 4% all'anno.


Come applicare questo risultato al nostro caso? Lo studio ci aiuta a determinare quanto capitale serve per essere indipendenti finanziariamente.
Torniamo agli esempi di stili di vita che abbiamo fatto nel post precedente.
Nel primo abbiamo ipotizzato che servirebbero 3000 euro al mese ad una famiglia che vive a Milano (in affitto, con un figlio), quindi annualmente 36000. Applicando la regola, viene fuori che una famiglia simile potrebbe vivere di rendita avendo a disposizione 900000 euro.
Alla persona del secondo caso (single, vive in provincia e con casa di proprietá), invece, basterebbero 1000 euro al mese, 12000 l'anno, quindi dovrebbe avere a disposizione un totale di 300000 euro.
Calcolare il capitale totale a partire dal reddito annuo é abbastanza semplice. Il problema (determinare il capitale la cui percentuale del 4% é pari a una determinata somma) puó essere modellato con una semplice proporzione, da cui possiamo ottenere una semplice formula: moltiplicare il capitale annuo per cento e dividerlo per 4. Oppure, moltiplicate il vostro fabbisogno annuale per 25: molti esperti dicono che per raggiungere l'indipendenza finanziaria bisogna mettere da parte un capitale necessario a sostenere 25 anni di spese, questa é semplicemente un'altra formulazione della regola del 4%.
La regola del 4%, come detto, é comunemente accettata nell'ambiente della pianificazione finanziaria per determinare quanto bisogna accumulare per potere avere una pensione dal proprio capitale. É stata peró oggetto di critiche e si presta a molte osservazione e precisazioni, vi ritorneremo in alcuni prossimi post.


venerdì 20 luglio 2018

I due pilastri dell'indipendenza finanziaria

Iniziamo a delineare una strategia per raggiungere la tanto agognata indipendenza finanziaria.
Dopo tante riflessioni e studi sono giunto alla conclusione che il problema si puó suddividere in due parti fondamentali:

- capire e pianificare lo stile di vita che uno si aspetta e vuole godersi
- accumulare e manutenere un capitale tale da poterlo garantire

Una volta stabilito che tipo di stile di vita che si vuole avere, si potrá iniziare a capire quanti soldi servono per sostenerlo. Tante variabili possono influenzare il proprio stile di vita, dal luogo in cui si decide di vivere (e se si ha ivi una casa o no), agli hobby che uno vuole avere, anche e soprattutto il tipo di famiglia che si ha.
Ad esempio se si vuole vivere a Milano con moglie e figlio, uscendo spesso la sera (cinema, uscite con gli amici, etc.), stando peró in affitto, a spanne potrei dire che un 2500/3000 euro al mese é il minimo necessario che serve.
Ma se si vive da single in un piccolo paese di provincia nell'entroterra della Marche in una casa propria, e ci si accontenta della vita del pensionato (non uscire la sera, pochi hobby e avere come svago principale andare al bar la mattina per leggere la Gazzetta dello Sport), 1000 euro al mese
potrebbero anche bastare, visto che in genere vi é un costo della vita piú basso e meno spese.
Una volta che si ha un'idea di massima di che cifra mensile vi servirá, potrete anche capire la cifra complessiva da risparmiare ed accumulare per sostenere lo stile di vita desiderato.
Raggiungere l'indipendenza finanziaria viene spesso associato al downshifting, e cioé il ridurre il proprio tenore arbitrariamente in maniera tale da non poter lavorare. Non necessariamente peró lo smettere di lavorare, se si é accumulati il capitale necessario, significa il dovere fare rinunce. Ma ovviamente saranno necessari piú soldi e a essere onesti, dalle mie riflessioni questo sará appannaggio di pochi, visto che sará necessario capitali importanti a disposizione per permettersi certi lussi.

In questo blog ho intenzione di parlare maggiormente degli aspetti finanziari riguardanti l'early retirement, quindi essenzialmente il secondo pilastro, ma proveró anche a scrivere di questioni legate a quale stile di vita avere e tenere una volta che ci si autopensiona (in fondo questo post ha parlato maggiormente di questo...)


domenica 15 luglio 2018

Voglio essere un rentier - Intro

Avete mai pensato a quando andrete in pensione? Dove sarete, quanto guadagnerete, cosa farete? Ma soprattutto, siete sicuri di arrivarci in pensione?

Il blog che sto aprendo con questo primo post vuole trattare di un tema specifico, quello che gli americani chiamano early retirement e altri a volte downshifting. Essenzialmente si tratta del poter smettere di lavorare prima di andare in pensione, avendo una rendita che permetta di non dover aver bisogno di uno stipendio fisso dal proprio datore di lavoro.

Perché ritirarsi prima? Ci possono essere varie motivazioni, ovviamente, ma personalmente per me cosa ha portato a perseguire questa scelta sono varie.
Nel corrente clima lavorativo, arrivato a una certa etá si puó avere serie difficolta a trovare un altro lavoro. A meno che non si diventi manager (ma questo é appannaggio di non molti), dai 50 (per non dire 40) sei considerato vecchio e inutile, ed é difficile trovare lavoro. Urge quindi un piano alternativo nel caso si rimanga a piedi in quell'etá.
Il sistema pensionistico italiano, ma europeo in generale é diventato molto meno generoso, quindi onde evitare spiacevoli sorprese é meglio prepararsi prima per avere una vecchiaia serena.
Alla lunga, come diceva Cesare Pavese, lavorare stanca.

Il blog esplorerá tutto ció che si puó fare da un punto di vista finanziario per prepararsi a questa evenienza. Nella rete esistono giá molte risorse al riguardo, ma sono essenzialmente in inglese (man mano metteró i link, forse faró anche qualche recensione). Proveró a creare un punto di riferimento per tutti coloro che hanno questo folle sogno (lo so, ce ne sono molti).

Riguardo me, preferisco al momento non svelare chi sono e rimanere nell'anonimato, ma diciamo che sono un ingegnere di mezz'etá, che al momento vivo all'estero (dove lo suggerisce il mio nick), e che sto seguendo questo sogno con alterne fortune da circa una decina di anni.

Spero questi argomenti vi interessino, ci si legge sempre su questi lidi.