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mercoledì 12 giugno 2019

Contributi INPS: croce e delizia

In questo post mi prometto di trattare il tema della pensione pubblica e di come essa possa essere usata ai nostri scopi. Assumo infatti che abbiate tutti uno straccio di lavoro e che siate relativamente giovani. Verserete quindi dei contributi alla nostra cara INPS che magari un giorno vi renderanno una pensione, o no? E ne vale la pena? Per adesso anticipo che, nonostante tutto il male che se ne dice, ha senso provare ad accumulare i requisiti minimi previsti dalla legge per accedere alla pensione.
Una precisazione da fare al momento é la seguente. Se avete seguito i giornali in questi ultimi venti anni vi sarete accorti che le leggi e i regolamenti riguardanti la pensione pubblica sono cambiate spesso nel corso degli anni, quindi le informazioni di questo post possono essere datate, nel caso vi capitiate dopo un po' di tempo.
Seconda precisazione: in questo post si tratterà il caso della cosiddetta pensione di vecchiaia. L'INPS prevede altri trattamenti (pensione di anzianità, ad esempio) ma sono riservati a casi specifici che riguardano chi ha iniziato a lavorare anni fa e dubito che i pochi che leggono questi post possano accedervi.

La pensione di vecchiaia, in breve é quella prestazione previdenziale che l'INPS (questa la scheda ufficiale dal loro sito) vi erogherà  a seguito dei contributi previdenziali da voi versati nei vostri anni da lavoratore. Quali sono i requisiti minimi per accedervi? In breve:

- requisito anagrafico: avere almeno 66-67 anni
- requisito contributivo: avere almeno 20 anni di contributi versati
- requisito contributivo minimo: bisogna avere maturato un importo minimo (se ne parla di seguito)

In rete ho trovato una marea di articoli che dettagliano meglio tutto ciò, saranno allegati in calce a questo post. Quale importo mi posso aspettare? Qui la questione é più spinosa e complessa, i calcoli che portano all'ammontare della pensione sono un po' complessi (si veda qui per una spiegazione) e la
spiegazione di essi é abbastanza lunga e tecnica. In breve si possono riassumere che l'ammontare della pensione annua viene determinato in base a quanti anni di contributi si hanno e al loro ammontare totale. Un primo dato interessante é il seguente:  esiste un ammontare minimo che si riesce a maturare, ed é al momento di circa 675 euro mensili. Poco, no? Ma sempre meglio di niente. Considerate anche questo: almeno avrete uno straccio di mensile garantito e fino alla fine dei vostri giorni, che potrebbe integrare una futura rendita che avete accumulato negli anni. Nel caso siate riusciti a ritirarvi prima con la vostra sudata rendita, che so a 50-60 anni, e contiate di vivere con una cifra X, una volta raggiunto i 66-67 anni, potreste avere una rendita aggiuntiva di circa 600-700 euro almeno che integrerebbe quello con cui già vivete. O detta in altro modo, dopo una certa età invece di dovervi garantire una certa rendita X con i vostri mezzi, avrete bisogno di una rendita X-600/700.
Vi é infine un'altra considerazione da fare. I contributi versati nel corso degli anni sono essenzialmente retribuzione che é stata trattenuta da voi dai vostri datori di lavoro e che sarebbe sostanzialmente persa per sempre nel caso non raggiungiate i requisiti minimi. E considerate che in realtà dalla vostra retribuzione di contributi ne versati assai (non considerate dolo i contributi che vedete nella vostra busta paga, ma anche il fatto che i datori di lavoro ne versano di aggiuntivi per conto vostro all'INPS).

Quindi si, ha senso stante tutte queste considerazione fare in modo di raggiungere i requisiti minimi per ottenere la pensione di vecchiaia, e questi possono essere di aiuto dopo un po' di tempo a integrare una eventuale strategia di pensione anticipata.

Rimane in realtà un punto aperto: come si matura l'importo minimo (inteso l'importo minimo da versare nel corso degli anni)? Non riesco a trovare molto al riguardo, ma mi prometto di indagare ed eventualmente ritornarci in futuri post.

Bibliografia:

- Introduzione alla pensione di vecchiaia INPS: link
- Spiegazione dettagliata dei requisiti minimi di anzianità contributiva  link
- Sulla questione dell'importo minimo: link
- Come dovrebbe essere calcolata la pensione: link

venerdì 5 aprile 2019

Una strategia per la propria pensione anticipata - intro

Fino ad adesso ho essenzialmente trattato di argomenti di finanza generale, obbligazioni, azioni, ETF. Ho provato a fornirvi tutta una serie di elementi teorici e a farvi conoscere gli strumenti principali che serviranno a implementare il nostro agognato scopo. Vi avevo anticipato un primo abbozzo di cosa si tratta in uno dei primi post del blog ( qui ). Ricapitolando, una persona che inizia a lavorare dovrebbe essere in grado di risparmiare un po' di soldi che nel corso degli anni investe sperando di riuscire a maturare un capitale tale da garantirgli una rendita nel corso degli anni.

Cosa voglio provare a fare é simulare un simile piano con strumenti e casi reali, per riuscire a capire (e nel caso dimostrare) se un early retirement é possibile e realizzabile.
Una prima ipotesi é quella che il nostro ipotetico early retirer sia una persona che vive e lavora in Italia e che parta da capitale 0. Ritengo importante puntualizzarlo, in quanto tutti i blog/risorse che trovate in rete si riferiscono a un caso medio di uno statunitense, e quindi si riferiscono al caso USA, dove esiste tutta una serie di regolamentazioni (tassazione, fondi pensione) di cui un italiano non potrà mai godere e usufruire.
Quanto capitale bisogna accumulare? Come forse avrete capito, questa é una domanda molto personale e dipende dallo stile di vita. Nel nostro post iniziale avevo posto come obiettivo di vivere con 1000 Euro al mese, ma forse é un po' poco quindi proveremo a raggiungere una rendita di 1500 Euro al mese, anche per, un certo senso, avere una sorta di cuscinetto in casi di emergenza.
La simulazione che cercherò di fare é la seguente: quanto risparmio annuale e per quanti anni una persona deve riuscire a mettere da parte per raggiungere l'agognato montante di 450000 Euro ( ve la ricordate la famosa regola del 4% )? Ma come calcolare il tutto? Semplicemente calcolando il risultato di investimenti reali nel corso degli anni. Ma a questo punto vi starete chiedendo: si ma quale é questa benedetta strategia? Qui si apre un discorso lungo, ma come avete capito dai precedenti post per me la cosa migliore da fare sarebbe accumulare nel tempo ETF, sbilanciandosi sull'azionario. Nel caso il perché di questa scelta non sia chiara, consideriamo che una persona ha tre principali classi di investimento disponibili: immobiliare, obbligazionario e azionario. Mai stato un grande fan dell'immobiliare e vari studi hanno dimostrato che alla lunga non rende più di tanto rispetto alle altre classi. Ma se siete ancora degli irriducibili considerate questo: se partite da un capitale 0, prima di poter investire in immobili dovrete accumulare un certo capitale iniziale, quindi mettere qualche soldo da parte, che magari a questo punto vorrete far fruttare. E si ritorna quindi alla scelta tra azionario e obbligazionario. Il secondo da rendimenti certi, ma il primo storicamente, anche se maggiormente rischioso, ha un ritorno maggiore (un interessante esercizio però potrebbe essere di simulare anche un piano obbligazionario e confrontarlo con uno puramente azionario, chissà...).
Come ampiamente discusso, per me il miglior modo di investire nell'azionario é di puntare sugli ETF. Se siete particolarmente bravi potete provare con le singole azioni, ma nella maggior parte dei casi non vi crediate di riuscire ad ottenere grandi risultati. Inoltre se non siete proprio degli esperti é abbastanza certo che vi farete del male...
Ma in concreto, come si investe in ETF? Quali scegliere e con quale strategia? Cercheremo di rispondere a queste domande nei prossimi post, alla prossima.


venerdì 20 luglio 2018

I due pilastri dell'indipendenza finanziaria

Iniziamo a delineare una strategia per raggiungere la tanto agognata indipendenza finanziaria.
Dopo tante riflessioni e studi sono giunto alla conclusione che il problema si puó suddividere in due parti fondamentali:

- capire e pianificare lo stile di vita che uno si aspetta e vuole godersi
- accumulare e manutenere un capitale tale da poterlo garantire

Una volta stabilito che tipo di stile di vita che si vuole avere, si potrá iniziare a capire quanti soldi servono per sostenerlo. Tante variabili possono influenzare il proprio stile di vita, dal luogo in cui si decide di vivere (e se si ha ivi una casa o no), agli hobby che uno vuole avere, anche e soprattutto il tipo di famiglia che si ha.
Ad esempio se si vuole vivere a Milano con moglie e figlio, uscendo spesso la sera (cinema, uscite con gli amici, etc.), stando peró in affitto, a spanne potrei dire che un 2500/3000 euro al mese é il minimo necessario che serve.
Ma se si vive da single in un piccolo paese di provincia nell'entroterra della Marche in una casa propria, e ci si accontenta della vita del pensionato (non uscire la sera, pochi hobby e avere come svago principale andare al bar la mattina per leggere la Gazzetta dello Sport), 1000 euro al mese
potrebbero anche bastare, visto che in genere vi é un costo della vita piú basso e meno spese.
Una volta che si ha un'idea di massima di che cifra mensile vi servirá, potrete anche capire la cifra complessiva da risparmiare ed accumulare per sostenere lo stile di vita desiderato.
Raggiungere l'indipendenza finanziaria viene spesso associato al downshifting, e cioé il ridurre il proprio tenore arbitrariamente in maniera tale da non poter lavorare. Non necessariamente peró lo smettere di lavorare, se si é accumulati il capitale necessario, significa il dovere fare rinunce. Ma ovviamente saranno necessari piú soldi e a essere onesti, dalle mie riflessioni questo sará appannaggio di pochi, visto che sará necessario capitali importanti a disposizione per permettersi certi lussi.

In questo blog ho intenzione di parlare maggiormente degli aspetti finanziari riguardanti l'early retirement, quindi essenzialmente il secondo pilastro, ma proveró anche a scrivere di questioni legate a quale stile di vita avere e tenere una volta che ci si autopensiona (in fondo questo post ha parlato maggiormente di questo...)


domenica 15 luglio 2018

Voglio essere un rentier - Intro

Avete mai pensato a quando andrete in pensione? Dove sarete, quanto guadagnerete, cosa farete? Ma soprattutto, siete sicuri di arrivarci in pensione?

Il blog che sto aprendo con questo primo post vuole trattare di un tema specifico, quello che gli americani chiamano early retirement e altri a volte downshifting. Essenzialmente si tratta del poter smettere di lavorare prima di andare in pensione, avendo una rendita che permetta di non dover aver bisogno di uno stipendio fisso dal proprio datore di lavoro.

Perché ritirarsi prima? Ci possono essere varie motivazioni, ovviamente, ma personalmente per me cosa ha portato a perseguire questa scelta sono varie.
Nel corrente clima lavorativo, arrivato a una certa etá si puó avere serie difficolta a trovare un altro lavoro. A meno che non si diventi manager (ma questo é appannaggio di non molti), dai 50 (per non dire 40) sei considerato vecchio e inutile, ed é difficile trovare lavoro. Urge quindi un piano alternativo nel caso si rimanga a piedi in quell'etá.
Il sistema pensionistico italiano, ma europeo in generale é diventato molto meno generoso, quindi onde evitare spiacevoli sorprese é meglio prepararsi prima per avere una vecchiaia serena.
Alla lunga, come diceva Cesare Pavese, lavorare stanca.

Il blog esplorerá tutto ció che si puó fare da un punto di vista finanziario per prepararsi a questa evenienza. Nella rete esistono giá molte risorse al riguardo, ma sono essenzialmente in inglese (man mano metteró i link, forse faró anche qualche recensione). Proveró a creare un punto di riferimento per tutti coloro che hanno questo folle sogno (lo so, ce ne sono molti).

Riguardo me, preferisco al momento non svelare chi sono e rimanere nell'anonimato, ma diciamo che sono un ingegnere di mezz'etá, che al momento vivo all'estero (dove lo suggerisce il mio nick), e che sto seguendo questo sogno con alterne fortune da circa una decina di anni.

Spero questi argomenti vi interessino, ci si legge sempre su questi lidi.