martedì 28 agosto 2018

Recensioni: Mr. Money Mustache

Mr. Money Mustache é un blog che nel tempo é diventato una community e una sorta di punto di riferimento per i cosiddetti early retirers, cioé coloro che hanno il sogno di ritirarsi dal lavoro prima. Ha iniziato a scrivere il suo blog nel 2011 (un bel po' di tempo fa per gli standard di internet), spiegando ai piú come raggiungere l'indipendenza finanziaria ed é un po' considerato un'autoritá nel settore.

Mr. Money Mustache al secolo si chiama Peter Adeney (la foto in questo post é la sua) ed é un ingegnoso canadese che é riuscito a smettere di lavorare e campare di rendita all'etá di 30 anni (al momento della scrittura di questo post dovrebbe avere all'incirca 43-44 anni), con la moglie e avendo anche un figlio. Come ha fatto? Come ha spiegato in vari post (qui una sorta di introduzione direttamente dal suo sito) e interviste, lui e sua moglie hanno lavorato come programmatori/ingegneri negli USA ma, avendo capito le virtú del risparmio, hanno messo da parte e investito i loro guadagni. Attualmente vivono in Colorado.

Da un punto di vista prettamente finanziario, é un fermo sostenitore della regola del 4%, nei fatti si é ritirato avendo a disposizione all'incirca 600000 dollari e una casa di proprietá. Da allora sostiene di vivere e mantenere la famiglia con all'incirca 25000 dollari l'anno, conducendo una vita moto parsimoniosa ma secondo lui soddisfacente. Questo é un aspetto molto importante del suo blog, nei fatti molti post sono una critica al consumismo imperante e un'esaltazione della vita frugale. L'autore
del blog sostiene che molte spese non sono necessarie e da molti consigli su come risparmiare, un po' in tutti i settori. Il blog quindi alla fine e soprattutto parla di downshifting.
Sono un lettore di questo blog, ed in un certo senso mi é stato di ispirazione, fornendomi vari spunti e un abbozzo di strategia. Consiglio di leggerlo, si puó partire da questo post, che riassume i punti salienti e da link agli articoli piú importanti. Ma applicato al caso italiano bisogna fare molte precisazioni. Mr. Money Mustache infatti opera negli USA, dove vigere un sistema finanziario ed usanze totalmente diverse dal nostre. Concetti come i conti 401K (da quel che ho capito, dei conti pensione che ogni lavoratore puó crearsi con forti agevolazioni fiscali) e simili, citati spesso, in Europa e in Italia in generale non hanno senso e non sono applicabili.
La strategia di investimento, essenzialmente investire tutti i propri risparmi in ETF a basso costo, non sono possibili, visto che molti degli strumenti finanziari da lui utilizzati (i fondi Vanguard, essenzialmente) non mi risultano disponibili ad un investitore italiano, ma ne parleremo in futuro.
In generale é un'interessante fonte di informazioni e spunti sulla vita reale negli USA, su quali sono le manie e fissazioni degli americani e di come vengono affrontate quotidianamente, ma questo esula un po' dagli argomenti trattati in questa sede.
Nel tempo il blog é stato anche affiancato da un forum, anche esso in inglese, che é diventata una vera e propria community, concentrata maggiormente negli USA. Vari argomenti sono trattati e dibattuti, ma come giá discusso, pertinenti e validi per gli USA.



sabato 18 agosto 2018

La regola del 4% - Critiche

Continuiamo la nostra trattazione della regola del 4% vedendo quali sono le principali critiche mosse verso di essa.

Come giá spiegato, la regola prevede che il capitale sia investito al 50% in azioni, ma un portafoglio cosí composto viene comunemente considerato ad alto rischio. Per diminuirlo, sarebbe necessario un bilanciamento su investimenti piú sicuri, tipo l'obbligazionario, ma questo comporterebbe un abbassamento dei rendimenti e quindi una minore durata del capitale. Si consideri anche che la regola era stata ideata a metá anni 90, quando i tassi e i rendimenti obbligazionari erano piú alti di adesso. Ci si avvicina a un rialzo dei tassi, che dovrebbe essere in due tre anni,  ma con i rendimenti attuali sará molto difficile sostenere la pensione che si é prefissati, o comunque sará necessario piú capitale.

Si pone anche il problema di capire quando si puó essere certi di potere iniziare a vivere di rendita. L'aspettativa di vita in Italia é all'incirca di 83 anni (secondo le ultime stime che ho trovato in rete). Quindi, per essere sicuri di non trovarci senza capitale alla fine, dovremmo pensare di ritirarci a 53 anni circa. Il Trinity Studio, giunge alla conclusione che il capitale dopo 30 anni sopravvive, quindi potremmo pensare che potrebbe bastarci per un periodo piú lungo di tempo e quindi diminuire di altri 5 anni e forse piú la nostra etá di prepensione, ma di piú inizia a essere troppo rischioso. Idealmente mi sentirei di dire che la regola del 4% permette di ritirarsi a un'etá minima di 45-50 anni, prima si rischia seriamente di ritrovarsi alla fine con un pugno di mosche in mano. Non consiglierei, soprattutto per capitali non particolarmente importanti, di pensionarsi piu presto.

La regola é stata criticata nel tempo (si veda questo studio, ad esempio) anche per i cosiddetti overspending surplus, cioé a dire che in realtá capitali investiti come consigliato nei vari studi genererebbero piú di quello che é necessario e quindi paradossalmente alla fine si finirebbe per non godere del tutto della rendita derivante dal proprio capitale. Questo in un certo senso puó essere considerato in veritá una prova della validitá della regola. Molti contestano il fatto che per questo motivo una persona non potrá godere di tutto il capitale che ha faticosamente accumulato, ma d"altro canto é importante tenere conto di imprevisti o spese non preventivate che potrebbero portare a dover attingere al capitale risparmiato, e cosí abbassarlo. Inoltre, collegandoci al punto precedente, si potrebbe provare a usare questo argomento per obiettare che ci si potrebbe permettere di ritirarsi prima dei 45-50 anni che avevamo preventivato come etá possibile, ma qui come giá detto,  si inizierebbe seriamente a scherzare con il fuoco...




  

mercoledì 8 agosto 2018

La regola del 4%: ulteriori approfondimenti.

In un post precedente abbiamo introdotto la regola del 4%, che é un po' la base di partenza per determinare quanto serve realmente per vivere di rendita.
É importante capire come gli autori sono arrivati alla loro conclusione. Gli autori essenzialmente hanno raccolto e studiato i rendimenti storici di vari portafogli di investimento tra il 1926 e il 1995 negli USA e da li sono riusciti a trovare il famoso 4% che permette ad un capitale di sopravvivere per almeno 30 anni senza esaurirsi. La seguente tabella elenca le percentuali di successo dei portafogli testati a seconda della loro composizione, nello studio originale (qui il link) equivale alla tabella 3. Da notare (ne parleremo sotto) che i capitali prelevati annualmente sono rivalutati con l'inflazione.

Trinity Studio portfolio success rate (inflation adjusted)


Il risultato finale del 4% si riferisce quindi al caso di un capitale investito almeno al 50% in azioni e il restante in obbligazioni.
Ma cosa significa che il capitale della rendita é investito? Beh, se torniamo al nostro esempio di un signore che si accontenta di vivere con 1000 euro al mese e ha messo da parte 300000 euro, il primo anno egli preleverá solo 12000 euro, che gli serviranno nel primo anno in cui si autopensiona. E i soldi rimanenti del capitale (288000 euro, per la cronaca)? Affinché la strategia funzioni é essenziale che continuino ad essere investiti in maniera da generare altri soldi (se ci avete fatto casa, ritirando il 4% ogni anno da un capitale non investito, esso si esaurirebbe in 25 anni invece dei 30 citati dallo studio...).

Altra questione importante é quella dell'inflazione. Nello studio se ne tiene conto, e la rendita annuale viene aggiornata con un tasso del 2% annuo (il tasso di inflazione target della Federal Reserve USA).
Possiamo quindi alla base di questi fatti essere sicuri che lo studio puó essere applicato al caso italiano? Mi sento di dire di si, considerando il fatto che siamo ancora nell'Unione Europea e nell'Euro. Qui bisognerebbe fare considerazioni piú di carattere politico, ma per come é strutturata l"Unione Europea e le politiche della Banca Centrale Europea, il tasso di inflazione dovrebbe tenersi sul 2% a lungo e consistentemente.

Nei portafogli studiati il tasso medio di rendita reale é risultato essere pari al 7% annuo. Quindi un'altra possibile obiezione é quella che i rendimenti passati non sono garanzia di rendimenti futuri. La serie di dati analizzati é abbastanza lunga e consistente (va dal 1926 al 1995 ed ha superato pure eventi traumatici come la Seconda Guerra Mondiale...) da poterla considerare affidabile.
I rendimenti ipotizzati sembrano anche replicati dai mercati europei.

In definitiva quindi mi sento di dire che la regola del 4% puó essere valida anche per il caso dell'Italia e dell'Europa in generale.