giovedì 23 maggio 2019

Una strategia per la propria pensione anticipata - parte V

Siamo arrivati al post finale di questa serie, per alcune considerazioni finali e riassuntive. Innanzitutto, condivido il foglio di calcolo che riassume tutti i risultati, qui trovate il link. 

Riassumiamo per l'ennesima volta il risultato finale: se vogliamo accumilare nell'arco di 20 anni un capitale di circa 450000 Euro, necessario per avere una rendita di circa 1500 Euro al meso (secondo la regola del 4%), il minimo che si dovrebbe investire é all'incirca 12000 Euro l'anno. Questo nell'ipotesi di investire questi soldi in ETF, diversificando il 40% in area Euro, 40% sul mercato USA e 20% sui mercati emergenti. Come interpretare questo dato?
La prima cosa da dire é che questo é un limite minimo, sotto il quale un investitore correrebbe molti rischi di non riuscire a raggiungere l'obiettivo che ci si era prefissati. Per essere maggiormente sicuri ovviamente più si investe e più si riesce ad ottenere.
La seconda considerazione da fare, é che il portafoglio utilizzato é in verità altamente rischioso, dato che é sbilanciato interamente sull'azionario. È possibile rischiare di meno e ottenere gli stessi risultati? Certamente, ma in questo caso servirebbero capitali maggiori (i rendimenti dell'obbligazionario o dell'immobiliare sono in genere minori), e quindi ci si ricollega al punto precedente, e cioè a dire che i risultati trovati sono in limite minimo invalicabile.
Un altro appunto da fare é sulla scelta degli ETF che sono stati usati nella simulazione. In molti siti americani che trattano di early retirement sentirete parlare e magnificare i famosi fondi Vanguard, che presentano costi minori rispetto a quelli scelti da me. Come mai non li ho utilizzati? Semplicemente perché non sono quotati ed acquistabili in Italia, quindi fare una simulazione con essi non ha senso, se vogliamo parlare di casi che un risparmiatore italiano é in grado di riprodurre.

Iniziamo a discutere delle performance dei 3 indici scelti. Per l'Europa é stato scelto lo STOXX 600, qui. Secondo i miei calcoli in media ogni anno ha avuto un incremento all'incirca del 7% con una deviazione standard del 20% (si veda sotto per la spiegazione del concetto di deviazione standard e per quale motivo lo reputo importante nel nostro caso). Da notare che l'indice ha avuto un rendimento negativo in 8 anni sui 20 sui quali é esistito. Esistono indici migliori per investire sul mercato europeo? La questione é complessa e la risposta é probabilmente si. Come detto in precedenza ho scelto lo Stoxx 600 in quanto contiente azioni solo dell'area Euro, ma a una prima vista l'Euro Stoxx 50 o anche il mercato tedesco sembrano migliori. Mi riservo di indagare su questo argomento con ulteriori articoli di approfindimento in futuro.
indice creato nel 1998. Trovate un riepilogo dei valori storici annuali

Riguardo all'indice sul mercato americano, lo S&P 500 é una scelta di default. É uno degli indici borsistici più antichi ed esistono dati su di esso dal 1928. In questo articolo vi é un buon riepilogo di tutte le performance passate, per riepilogarle:

- in 88 anni di storia il suo valore si é incrementato annualmente per 64 volte ed é sceso 22
- il rendimento medio annuale é stato del 11% con una deviazione standard del 20% circa

Anche in questo caso esistono alternative come il Dow Jones o il Nasdaq, ma il S&P 500 rimane ancora la prima scelta visto che comprende molte più aziende quotate che fanno parte anche delle altre opzioni.

Arriviamo al caso del MSCI Index, scelto per investire sui mercati emergenti (qui i dati storici). L'indice é abbastanza recente, é stato infatti creato nel 2004 e quindi abbiamo pochi dati storici a disposizione. I dati riepilogativio mostrano che ha avuto un rendimento medio del 9% con una deviazione standard del 29%, ed ha avuto rendimenti negativi 6 anni su 16. Il fatto che abbia la deviazione standard maggiormente alta é sintomo della rischiosità maggiormente alta che ci sono nei mercati emergenti, ma che anche sembrano per adesso retribuire maggiormente i risparmiatori rispetto al caso europeo. Ma un 2% in più di rendimento rispetto allo STOXX 600 valgono il rischio? Notiamo infatti che la variabilità é più alta, il che significa anche che i ribassi possono essere considerevolmente maggiori. Considerato quindi che l'indice nel nostro piano iniziale consisteva nel 20% dell'investimento potrebbe avere senso escluderlo dal proprio portafogli e provare una strategia 50% mercati europei / 50% mercati USA, diminuendo quindi anche un po' le spese.

P.S: riguardo al concetto di deviazione standard (o anche squarto quadratico medio) , si legga la definizione da Wikipedia qui. É un valore che reputo importante in quanto ci fornisce un'indicazione di quanto in media i valori di un indice si discostano dal valore medio, quindi in un certo senso di quanto variano e di quanto si discostano ( 

domenica 12 maggio 2019

Una strategia per la propria pensione anticipata - parte IV

Veniamo da qui.

Durante questa settimana ho ampliato e perfezionato i calcoli dei portafogli ideati nei precedenti post di questa serie, aggiungendo:

- un portafoglio calcolato dai rendimenti storici dall'anno 1998 all'anno 2018
- i portafogli per i periodi 2000-2020, 2001-2021, 2002-2022, 2003-2023. Ricordo che il periodo 2000-2002 é stato un periodo orso per i mercati, quindi era interessante capire come si sarebbe comportato un portafoglio siffatto. I rendimenti per gli anni restanti sono stati calcolati a partire dal rendimento medio dell'indice di riferimento nel caso 2000 - 2020 e 2001-2021. Per i portafogli 2002-2022 e 2003-2023 ho traslato i rendimenti negativi degli anni 2001 e 2002 agli anni finali, simulando quindi un mercato orso alla fine del portafogli.

Per riassumere, il risultato conferma quanto trovato precedentemente: per sperare di accumulare 450K nell'arco di 20 anni il minimo da investire é all'incirca di 12000 Euro l'anno. Si veda il riepilogo qua sotto dal foglio di calcolo che ho usato:


















La media del rendimento dei portafogli é, secondo i miei calcoli, del 6% circa, al netto delle tasse.
Si noti che tra i portafogli simulati vi possono essere casi in cui i rendimenti non sono pari a quelli aspettati (si vedano i casi 1998-2018, 2003-2023 e 2014-2034). Sono questi casi estremi troppo rischiosi? Si e no. Per spiegare meglio, nel caso in cui ci si trovi dopo venti anni di investimento in una di queste situazioni sfortunate, non é detto che tutto sia perduto. Si presume infatti che avendo accumulato un capitale X, non tutto debba essere speso in un anno, ma giusto una frazione di esso. Il restante capitale nel frattempo continuerà ad essere investito e si spera che, dopo una fase ribassista, il mercato sia in rialzo recuperando le perdite. Comunque, secondo i miei calcoli, per evitare questo fenomeno e avere sempre il portafoglio finale pari a 450K,  il capitale annuo da investire dovrebbe essere di 16K circa:


















Altre note metodologiche dei miei calcoli:

- Non sono riuscito a trovare le quotazioni degli ETF per tutti gli anni. Per l'ETF sullo EuroStoxx 50 e S&P 500 le quotazioni storiche partono dall'anno 2010 circa. I prezzi degli anni precedenti sono stati calcolati a partire dal rendimento dell'indice.
- Non sono riuscito a trovare rendimenti o prezzi dell'ETF e indice sugli Emerging Markets precedenti all'anno 2004, per quegli anni ho utilizzato il rendimento medio dell'indice
- Per gli anni in cui i prezzi degli ETF non sono disponibili, i prezzi calcolati non tengono conto dei dividendi (ricordo che ho scelto appositamente ETF ad accumulazione). É quindi possibile che in questi casi il rendimento sia maggiore a quello calcolato (non sono in gradi di quantificare quanto, ma non dovrebbe essere chissà che, nell'ordine del 4-5%).




domenica 5 maggio 2019

Una strategia per la propria pensione anticipata - parte III

Ci eravamo lasciati nel post precedente  che avevamo abbozzato un primo portafoglio, selezionando tre ETF (uno sul mercato europeo, uno sul mercato USA e uno sui mercati emergenti). Durante questo tempo ho abbozzato varie simulazioni su di un foglio Google che saranno pienamente spiegate tra poco, per adesso svelo il risultato a cui sono arrivato.

Per accumulare il capitale che ci siamo prefissato (450000) in 20 anni investendo con il portafoglio da me sopra esposto, bisogna investire nel corso del tempo un capitale di circa 13000 Euro l'anno (1000 euro circa al mese). Risultato un po' deludente, penseranno in molti, visto che significa mettere da parte uno stipendio medio-basso italiano, ma questa é la conclusione a cui sono giunto e che l'attuale stato della mia cultura finanziaria mi ha portato a trovare.

Come sono stati fatti i calcoli? Ho usato un foglio Google ed ho provato a simulare il rendimento del portafoglio in 5 possibili intervalli temporali: 1999 - 2019, 2004 - 2024, 2009 - 2029, 2014 - 2034, 2019 - 2039. Per gli ETF scelti, i dati storici che sono riuscito a trovare vanno indietro fino al 2010/2011 circa. I prezzi precedenti a questo periodo sono stati calcolati a partire dai dati storici sugli indici che ho trovato. Analizziamo un po' quello che é successo nei mercati negli ultimi 20 anni, giusto per dare un'idea al lettore di quali fasi di mercato si siano succedute. Riporto qua sotto il grafico dello S&P 500 negli ultimi 20 anni:



Come si vede il periodo 1999-2001 il trend é stato negativo, per poi avere un'ascesa dal 2003 al 2007. Il 2007 é stato l'anno di una delle maggiori crisi finanziare della storia, che si é riflettuto in una vistosa correzione fino al 2009, a cui é seguito uno dei più spettacolari rialzi degli indici borsistici che sembra durare fino ad oggi. Quindi la simulazione 1999 - 2019 si é beccata i dati storici di due fasi storiche di mercati in ribasso, quella 2004 - 2004 una sola. La simulazione 2009 - 2029 sembra essere la più fortunata in quanto coincide con l'inizio del ciclo rialzista.

Le quotazioni future (fino al 2039) sono state calcolate a partire dal rendimento storico medio di ogni indice e la sua deviazione standard. Ho provato una brutale simulazione Montecarlo che alla fine riduceva i risultati alla lunga a quelli della media standard. Il portafoglio 2014-2034 ha una strategia leggermente diversa, ho quindi simulato 2-3 anni di bear market prendendo i valori minori tra un campione di possibili ritorni dell'indice tra quelli prodotti da una simulazione Montecarlo.

Una nota finale sui costi calcolati. Come detto i tre maggiori costi che un ipotetico correntista in Italia affronterebbe nell'implementare un simile piano sono:

- costi di acquisto / vendita e bolli: sono stati considerati simulando che si compra un ETF in meno ogni anno (la media di un acquisto/vendita é di circa 20 euro per una banca online italiana)
- tassazione: la tassazione sul capital gain al momento é del 26% circa ( era più bassa fino a 5 anni fa). È inclusa nei miei conti, considerando il prezzo medio di carico applicato al momento della vendita.