sabato 18 agosto 2018

La regola del 4% - Critiche

Continuiamo la nostra trattazione della regola del 4% vedendo quali sono le principali critiche mosse verso di essa.

Come giá spiegato, la regola prevede che il capitale sia investito al 50% in azioni, ma un portafoglio cosí composto viene comunemente considerato ad alto rischio. Per diminuirlo, sarebbe necessario un bilanciamento su investimenti piú sicuri, tipo l'obbligazionario, ma questo comporterebbe un abbassamento dei rendimenti e quindi una minore durata del capitale. Si consideri anche che la regola era stata ideata a metá anni 90, quando i tassi e i rendimenti obbligazionari erano piú alti di adesso. Ci si avvicina a un rialzo dei tassi, che dovrebbe essere in due tre anni,  ma con i rendimenti attuali sará molto difficile sostenere la pensione che si é prefissati, o comunque sará necessario piú capitale.

Si pone anche il problema di capire quando si puó essere certi di potere iniziare a vivere di rendita. L'aspettativa di vita in Italia é all'incirca di 83 anni (secondo le ultime stime che ho trovato in rete). Quindi, per essere sicuri di non trovarci senza capitale alla fine, dovremmo pensare di ritirarci a 53 anni circa. Il Trinity Studio, giunge alla conclusione che il capitale dopo 30 anni sopravvive, quindi potremmo pensare che potrebbe bastarci per un periodo piú lungo di tempo e quindi diminuire di altri 5 anni e forse piú la nostra etá di prepensione, ma di piú inizia a essere troppo rischioso. Idealmente mi sentirei di dire che la regola del 4% permette di ritirarsi a un'etá minima di 45-50 anni, prima si rischia seriamente di ritrovarsi alla fine con un pugno di mosche in mano. Non consiglierei, soprattutto per capitali non particolarmente importanti, di pensionarsi piu presto.

La regola é stata criticata nel tempo (si veda questo studio, ad esempio) anche per i cosiddetti overspending surplus, cioé a dire che in realtá capitali investiti come consigliato nei vari studi genererebbero piú di quello che é necessario e quindi paradossalmente alla fine si finirebbe per non godere del tutto della rendita derivante dal proprio capitale. Questo in un certo senso puó essere considerato in veritá una prova della validitá della regola. Molti contestano il fatto che per questo motivo una persona non potrá godere di tutto il capitale che ha faticosamente accumulato, ma d"altro canto é importante tenere conto di imprevisti o spese non preventivate che potrebbero portare a dover attingere al capitale risparmiato, e cosí abbassarlo. Inoltre, collegandoci al punto precedente, si potrebbe provare a usare questo argomento per obiettare che ci si potrebbe permettere di ritirarsi prima dei 45-50 anni che avevamo preventivato come etá possibile, ma qui come giá detto,  si inizierebbe seriamente a scherzare con il fuoco...




  

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