mercoledì 8 agosto 2018

La regola del 4%: ulteriori approfondimenti.

In un post precedente abbiamo introdotto la regola del 4%, che é un po' la base di partenza per determinare quanto serve realmente per vivere di rendita.
É importante capire come gli autori sono arrivati alla loro conclusione. Gli autori essenzialmente hanno raccolto e studiato i rendimenti storici di vari portafogli di investimento tra il 1926 e il 1995 negli USA e da li sono riusciti a trovare il famoso 4% che permette ad un capitale di sopravvivere per almeno 30 anni senza esaurirsi. La seguente tabella elenca le percentuali di successo dei portafogli testati a seconda della loro composizione, nello studio originale (qui il link) equivale alla tabella 3. Da notare (ne parleremo sotto) che i capitali prelevati annualmente sono rivalutati con l'inflazione.

Trinity Studio portfolio success rate (inflation adjusted)


Il risultato finale del 4% si riferisce quindi al caso di un capitale investito almeno al 50% in azioni e il restante in obbligazioni.
Ma cosa significa che il capitale della rendita é investito? Beh, se torniamo al nostro esempio di un signore che si accontenta di vivere con 1000 euro al mese e ha messo da parte 300000 euro, il primo anno egli preleverá solo 12000 euro, che gli serviranno nel primo anno in cui si autopensiona. E i soldi rimanenti del capitale (288000 euro, per la cronaca)? Affinché la strategia funzioni é essenziale che continuino ad essere investiti in maniera da generare altri soldi (se ci avete fatto casa, ritirando il 4% ogni anno da un capitale non investito, esso si esaurirebbe in 25 anni invece dei 30 citati dallo studio...).

Altra questione importante é quella dell'inflazione. Nello studio se ne tiene conto, e la rendita annuale viene aggiornata con un tasso del 2% annuo (il tasso di inflazione target della Federal Reserve USA).
Possiamo quindi alla base di questi fatti essere sicuri che lo studio puó essere applicato al caso italiano? Mi sento di dire di si, considerando il fatto che siamo ancora nell'Unione Europea e nell'Euro. Qui bisognerebbe fare considerazioni piú di carattere politico, ma per come é strutturata l"Unione Europea e le politiche della Banca Centrale Europea, il tasso di inflazione dovrebbe tenersi sul 2% a lungo e consistentemente.

Nei portafogli studiati il tasso medio di rendita reale é risultato essere pari al 7% annuo. Quindi un'altra possibile obiezione é quella che i rendimenti passati non sono garanzia di rendimenti futuri. La serie di dati analizzati é abbastanza lunga e consistente (va dal 1926 al 1995 ed ha superato pure eventi traumatici come la Seconda Guerra Mondiale...) da poterla considerare affidabile.
I rendimenti ipotizzati sembrano anche replicati dai mercati europei.

In definitiva quindi mi sento di dire che la regola del 4% puó essere valida anche per il caso dell'Italia e dell'Europa in generale.

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