giovedì 20 settembre 2018

Appunti sparsi e disordinati sulle obbligazioni - parte I

Inizio con questo post un excursus sulle principali tipologie di investimento finanziario. Gli argomenti che esporró sono giá ampiamente trattati in rete e dovrebbero essere di conoscenza per tutti, ma stranamente noto ancora molta ignoranza su di essi.

La pagina di Wikipedia Italia sulle obbligazioni é fatta abbastanza bene, e vi invito a leggerla tutta per avere una prima idea. Copiando da essa, possiamo dare come definizione che un obbligazione (bond in inglese) é un titolo di debito emesso da societá o enti pubblici che attribuisce al suo possessore, alla scadenza, il diritto al rimborso del capitale prestato all'emittente, piú un interesse su tale somma. Tale interesse é corrisposto nel tempo sotto forma di cedole, che hanno tipicamente cadenza annuale e sono una percentuale del capitale prestato. Come prima sommaria classificazione, possiamo dividere le obbligazioni tra quelle che corrispondono un tasso fisso e stabilito all"emissione come cedola  e un tasso variabile nel tempo in base a differenti parametri finanziari. Esistono altri tipi di obbligazioni piú complesse (se avete letto la pagina Wikipedia che vi ho consigliato sono elencati), ma per il momento ci fermeremo a questa categorizzaione.
Il mercato obbligazionario come grandezza (cioé valore totale di tutti i titoli) é il piú grande a livello mondiale, secondo varie stime é all'inicirca il doppio di quello azionario (si veda qui o qui ad esempio) e influenza importanti variabili del sistema economico come i tassi di interesse.
Le obbligazioni sono liberamente scambiate o quotate su vari mercati. In Italia ad esempio la Borsa di Milano ha il MOT dove é possibile acquistare e vendere liberamente varie tipologie di questo tipo di strumenti.

I piú grandi emettitori di questi titoli sono gli stati le cui emissioni, considerata la loro grandezza e importanza, fanno in un certo senso da riferimento (benchmark) per tutte le altre tipologie di investimento. Essenzialmente, quando si prestano dei soldi a qualcuno, si spererebbe di riaverli indietro. Nella vita reale, vi fiderete piú a dare i vostri soldi a una persona che considerate fidata piuttosto che al primo che incontrate per la strada. Oppure a qualcuno che non conoscete ma di cui avete buone referenze. Essenzialmente, volete valutare la qualitá e solvibilitá dell'emittente. Ci sono stati e ci sono casi (Argentina o Grecia, per citare casi famosi) di Nazioni che sono andate in crisi e non hanno ripagato (tecnicamente si chiama default, parola abbastanza di attualitá da qualche tempo a questa parte anche per l'Italia), ma essenzialmente hanno trascinato nel baratro il resto dell'economia del loro Paese, e quindi ne hanno risentito altri enti emettitori  tipo le banche e le aziende dei rispettivi paesi, nonché l'intera economia locale, che hanno finito per non potere ripagare a loro volta.
Altro parametro importante é la durata di un'obbligazione. Se ad esempio compro un obbligazione che scade tra un anno da un emittente anche non sicuro al 100%, posso essere piú certo peró, data la vicinanza nel tempo del rimborso, che esso mi ripagherá. Ma se la scadenza é piú in la nel tempo, tipo tra 30 anni, questa sicurezza si sgretolerá un poco e potrei considerare piú rischioso questo investimento. Ecco allora che potrei peró barattare questa sicurezza con un maggior rendimento che possa ripagarmi del rischio. Tutte queste considerazioni sono ció che muovono gli investitori nelle loro decisioni.

Per illustrare con dati reali questi due importanti concetti (rischio emittente e durata nel tempo) proveró a spiegarvi un dato di cui avrete sicuramente sentito parlare: lo spread Italia - Germania. In pratica é la differenza tra quanto rende un titolo di stato tedesco e uno italiano. La Repubblica Federale Tedesca infatti,  a torto o a ragione (per me molto a ragione, ma non ne spieghero i motivi qui ne voglio avventurarmi in flame) é considerata al momento molto piú affidabile e finanziariamente stabile (cioé in grado di ripagare i propri debitori)  rispetto alla nostra cara Repubblica Italiana. Proviamo a vedere i rendimenti ad oggi (20 settembre 2018) dei titoli pubblici di questi due emittenti a 10 anni. Un bond tedesco a 10 anni (presi i dati da qui, ovviamente nel tempo cambieranno...) rende ad oggi 0.468% di rendimento annuo mentre un titolo italiano a 10 anni 2,9% (in questa pagina i dati), visto che differenza? Il mitico spread sul decennale tra Italia e Germania di cui tutti parlano consiste essenzialmente in questo. Se andiamo a vedere i rendimenti a un anno dei titoli di stato dei rispettivi paesi, sempre ad oggi saranno dello 0,4% per l'Italia e addirittura -0,5% (si rendimento negativo, avete capito bene, essenzialmente il titolo é considerato talmente sicuro che é un po' l'equivalente di mettere i soldi sotto il materasso) per la Germania (preso questi dati da qui e qui). Questo ultimo esempio ci mostra che i rendimenti a breve termine sono piú bassi di quelli alla lunga.

Tutte queste elucubrazioni, per dire che il rendimento offerto dalle obbligazioni statali é un po' considerato il rendimento a rischio zero (risk-free) e che se un investimento vi promette o offre di piú rispetto a esso, significa anche che il rischio é piú alto. O per vederla in un altro modo, se volete investire in un qualcosa che considerate piú rischioso, vi aspettate un rendimento piú alto. Considerate questo risultato come un po' la legge zero della finanza.

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